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Le nuove regole del GSE delineano un percorso chiaro per le comunità energetiche in Italia, stabilendo criteri precisi per l’accesso agli incentivi e promuovendo l’autoconsumo collettivo. Con un focus su sostenibilità e autonomia energetica, queste direttive incoraggiano la collaborazione tra cittadini, imprese e enti locali, offrendo al contempo una struttura di supporto finanziario per facilitare l’adozione di tecnologie rinnovabili.


Dall’8 aprile 2024 si aprono le porte alle comunità energetiche in Italia: cittadini, enti locali, piccole e medie imprese, condomini potranno unirsi per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile, abbattendo i costi e l’impatto ambientale. Un passo avanti fondamentale per la transizione energetica del Paese, che si inserisce in un contesto europeo di crescente attenzione a questo modello di sviluppo sostenibile, sia pure con le contraddizioni burocratiche e fiscali che a diverso titolo non contribuiscono alla diffusione e all’attuazione di una cultura Green.

Perché le comunità energetiche?

Le comunità energetiche offrono una serie di vantaggi:

  • Riduzione dei costi energetici: l’autoconsumo dell’energia prodotta permette di risparmiare sulle bollette.
  • Maggiore indipendenza energetica: le comunità si affrancano in parte dai grandi fornitori di energia, aumentando la resilienza del sistema energetico.
  • Sostenibilità ambientale: l’utilizzo di fonti rinnovabili riduce le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico.
  • Sviluppo locale: le comunità energetiche possono creare nuovi posti di lavoro e innescare un circolo virtuoso di crescita economica.

Un iter lungo due anni:

Il percorso che ha portato alle regole odierne è iniziato nel 2022, con l’approvazione del decreto legislativo n. 216, che ha recepito la Direttiva europea RED II. Il decreto ha definito il quadro normativo per le comunità energetiche, stabilendo i criteri per la loro costituzione e gli incentivi previsti.

Le regole del MASE:

Il 23 febbraio 2024 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha approvato le regole operative del GSE per l’accesso agli incentivi. Le due modalità di incentivazione sono:

1. Tariffa incentivante:

  • Rivolta a tutto il territorio nazionale.
  • Due sistemi di remunerazione:
    • Scambio sul posto: l’energia prodotta e non autoconsumata viene immessa in rete e ritirata dal GSE ad un prezzo predeterminato.
    • Ritiro dedicato: l’intera energia prodotta viene venduta al GSE ad un prezzo fisso per 20 anni.

2. Contributo in conto capitale:

  • Fino al 40% delle spese sostenute.
  • Riservato ai comuni sotto i 5mila abitanti.

Strumenti e risorse per le comunità energetiche:

  • Simulatore: il GSE ha messo a disposizione un tool per simulare la costituzione di una comunità energetica o un gruppo di autoconsumo, calcolando costi, benefici economici, investimento iniziale e tempi di ritorno.
  • Campagna informativa “InsiemEnergia”: il Ministero e il GSE, con il supporto di Unioncamere, stanno organizzando incontri in ogni Regione e Provincia autonoma per illustrare le opportunità legate alle comunità energetiche.

Le comunità energetiche come modello di futuro:

L’avvio delle comunità energetiche in Italia rappresenta una svolta epocale. Esse incarnano un modello di sviluppo energetico più democratico, partecipativo e sostenibile, che può contribuire a raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione del Paese.

Fonti:

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