Secondo uno studio del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, coprire solo l’1% della superficie agricola utilizzata (UAA) dell’Unione Europea con sistemi agrivoltaici potrebbe portare a una capacità installata di circa 944 GW in corrente continua (DC), superando gli obiettivi del 2030 – 720 GW – previsti dalla Strategia europea per l’energia solare.
L’agrivoltaico è la soluzione per superare gli obiettivi europei del 2030. Una tecnologia che combina la produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici con l’attività agricola, sfruttando lo stesso terreno per entrambe le finalità. Si tratta di una soluzione innovativa che offre numerosi vantaggi: i pannelli possono fornire ombra e protezione alle colture, mitigando lo stress termico e i danni da eventi meteorologici estremi. Allo stesso tempo, i pannelli possono generare energia pulita e rinnovabile, contribuendo alla transizione energetica e alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Questa strategia, presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2022, è essenziale per il massiccio e rapido dispiegamento delle energie rinnovabili, previsto dal piano REPowerEU per ridurre la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili provenienti dalla Russia. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi per l’energia solare, la strategia incoraggia gli Stati membri a considerare non solo il solare su larga scala e il solare su tetto, ma anche forme innovative di dispiegamento dell’energia solare, tra cui l’agrivoltaico.
Di fondamentale importanza, lo ricordiamo, il documento di approfondimento sulle potenzialità dell’agrivoltaico dell’aprile 2023 e le linee guida pubblicate dallo stesso JRC: Overview of the potential and challenges for Agri-Photovoltaics in the European Union.
Tuttavia, l’agrivoltaico presenta anche delle sfide, sia tecniche che normative. La mancanza di una definizione chiara e armonizzata a livello europeo di agrivoltaico rappresenta un ostacolo significativo, in quanto l’installazione di tali sistemi potrebbe comportare dei cambiamenti nella caratterizzazione del terreno, che potrebbero influire sull’eleggibilità ai sussidi agricoli e sulla tassazione. Altre sfide riguardano la massimizzazione della produzione elettrica senza compromettere il rendimento delle colture e la salvaguardia della biodiversità e del restauro della natura; le procedure complesse per il rilascio dei permessi e il collegamento alla rete elettrica; l’aumento dei prezzi del terreno che potrebbe mettere a rischio il benessere e la sicurezza dei contadini.
Lo studio del JRC propone una serie di raccomandazioni per favorire e accelerare l’espansione dei sistemi agrivoltaici, tra cui il sostegno finanziario, la semplificazione delle procedure di autorizzazione e di connessione alla rete, i programmi di ricerca e sviluppo (R&D) e i progetti pilota. Inoltre, è essenziale coinvolgere le comunità rurali nel processo di pianificazione e decisionale, sensibilizzandole sui benefici dei sistemi agrivoltaici, tra cui il loro potenziale di generare energia pulita, aumentare la produttività agricola e contribuire allo sviluppo rurale sostenibile.