Con il Decreto Agrivoltaico Innovativo del MASE, l’Italia accelera verso la sostenibilità: incentivi strategici entro il 2026 per unire eccellenza agricola e produzione di energia rinnovabile, puntando su tecnologie avanzate e soluzioni sostenibili per il settore agrivoltaico.
In vigore da oggi Il “decreto agrivoltaico 2023” firmato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il 22 dicembre scorso, Gilberto Pichetto, che mira a promuovere l’installazione di sistemi agrivoltaici di natura sperimentale entro il 30 giugno 2026, con un obiettivo di potenza complessiva di almeno 1,04 GW e una produzione indicativa di almeno 1.300 GWh/anno.
Leggi a questo indirizzo il Comunicato stampa ufficiale del MASE
Per quanto riguarda gli incentivi per il fotovoltaico nel 2024, il decreto prevede due misure principali: un contributo in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante per l’energia prodotta e immessa in rete. Tali misure sono finanziate attraverso risorse del PNRR, con un investimento complessivo di oltre un miliardo di euro, e mirano a stimolare la realizzazione di impianti agrivoltaici che siano al tempo stesso produttivi e compatibili con le attività agricole.
Il decreto stabilisce anche criteri specifici per l’accesso agli incentivi, dedicando un contingente di 300 megawatt esclusivamente al comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 megawatt e un altro di 740 megawatt per progetti di maggiore entità, aperti anche alle associazioni temporanee di imprese che includano soggetti agricoli. Questo approccio mira a favorire un ampio accesso ai benefici del decreto, promuovendo una transizione energetica inclusiva e sostenibile nel settore agricolo.
Riepilogo dettagliato del decreto per agrivoltaico innovativo
Il decreto stabilisce incentivi composti da un contributo in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante per l’energia elettrica netta immessa in rete. Le risorse finanziarie per i contributi in conto capitale ammontano a circa 1,099 miliardi di euro, derivanti dal PNRR (pagina 10).
Per garantire l’efficacia di questi sistemi agrivoltaici, sono definiti criteri specifici che includono soluzioni integrate innovative e sistemi di monitoraggio per valutare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola, e altri indicatori come il recupero della fertilità del suolo e la resilienza ai cambiamenti climatici (pagina 11).
I beneficiari degli incentivi comprendono imprenditori agricoli, società agricole, consorzi e cooperative agricole, nonché associazioni temporanee di imprese che includono almeno un soggetto agricolo. Sono esclusi soggetti in difficoltà finanziaria o con cause di esclusione specificate (pagina 12-13).
L’accesso agli incentivi avviene tramite iscrizione in registri per impianti fino a 1 MW o attraverso procedure competitive per impianti di qualsiasi potenza, con un contingente di 300 MW riservato agli impianti più piccoli e 740 MW per quelli più grandi. I progetti devono rispettare requisiti come il possesso del titolo abilitativo, la connessione alla rete elettrica definitiva e la conformità alle normative ambientali (pagina 13-14).
Le procedure di accesso agli incentivi prevedono l’invio di istanze di partecipazione al GSE, con la possibilità di offrire una riduzione sulla tariffa di riferimento. Le graduatorie tengono conto del ribasso offerto e, in caso di superamento del contingente disponibile, si applicano ulteriori criteri di priorità (pagina 14-15).
Gli impianti ammessi agli incentivi devono entrare in esercizio entro termini specifici, con penalità per ritardi. Il mancato rispetto dei termini può portare alla decurtazione della tariffa spettante o alla perdita del diritto di accesso ai benefici (pagina 15-16).
Il monitoraggio e la valutazione della misura sono affidati al GSE, che analizza i costi delle tecnologie e l’efficacia degli incentivi, aggiornando periodicamente le informazioni relative alla capacità produttiva disponibile e ai progetti selezionati (pagina 16-17).
Il decreto prevede inoltre specifiche definizioni per chiarire i termini chiave relativi agli impianti agrivoltaici di natura sperimentale, inclusi i dettagli sui sistemi di monitoraggio, le soluzioni costruttive integrate innovative, e i criteri per la valutazione dell’impatto ambientale e della produttività agricola. Queste definizioni sono cruciali per stabilire i requisiti che gli impianti devono soddisfare per accedere agli incentivi offerti dal decreto (pagina 17-18).
Viene descritto il ruolo del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) come soggetto gestore per l’implementazione e il monitoraggio della misura, inclusi i dettagli sull’accordo tra il Ministero e il GSE per definire i compiti di ciascuna parte e la copertura dei costi connessi (pagina 18-19).
Il decreto specifica i soggetti beneficiari degli incentivi, escludendo esplicitamente le imprese in difficoltà e quelli con cause di esclusione specifiche. Si enfatizza l’importanza del rispetto dei criteri ambientali e della continuità dell’attività agricola (pagina 19-20).
Le modalità e i requisiti generali per l’accesso agli incentivi includono l’iscrizione in appositi registri per impianti fino a 1 MW e la partecipazione a procedure competitive per impianti di qualsiasi potenza, assicurando il rispetto di criteri quali il possesso del titolo abilitativo e la conformità alle norme ambientali (pagina 20-21).
Le procedure per l’accesso agli incentivi sono dettagliate, prevedendo la partecipazione a registri e aste, il rispetto dei principi di trasparenza e concorrenza, e l’offerta di una riduzione sulla tariffa di riferimento come parte dell’istanza di partecipazione. Viene stabilito un periodo di apertura per le domande e i criteri per la formazione delle graduatorie (pagina 21).