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Il direttore esecutivo di IEA, Fatih Birol, ha dichiarato: “L’uso da parte della Russia delle risorse di gas naturale come arma economica e politica dimostra che l’Europa deve agire rapidamente per essere pronta ad affrontare una notevole incertezza sulle forniture di gas russo il prossimo inverno”.

IEA ha presentato il piano in 10 punti per ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di gas russo entro il prossimo inverno, in una conferenza stampa con Barbara Pompili, il ministro per la transizione ecologica della Francia, che attualmente detiene la presidenza dell’UE, e Kadri Simson, il commissario europeo per l’energia.



Le premesse sono ormai note a tutti: la Russia ha rappresentato circa il 45% delle importazioni di gas dell’Unione europea nel 2021 e quasi il 40% del suo consumo totale di gas e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha messo sotto i riflettori la dipendenza energetica dell’Europa dal gas naturale russo.

Il piano proposto definisce le azioni che possono essere intraprese nei prossimi mesi, come rivolgersi maggiormente a fornitori di gas non russi, attingere ad altre fonti di energia e accelerare gli sforzi per fornire a consumatori, imprese e industrie i mezzi per utilizzare alternative pulite ed efficienti al gas naturale. Le misure proposte sono pienamente coerenti con l’European Green Deal dell’UE e aprono la strada a ulteriori riduzioni delle emissioni negli anni a venire.

L’invasione della Russia avviene in un contesto di mercati petroliferi globali già stretti e di una maggiore volatilità dei prezzi. La Russia è il terzo produttore mondiale di petrolio e il suo più grande esportatore, con i suoi 5 milioni di barili di greggio al giorno che rappresentano circa il 12% del commercio globale.

Nel 2021, l’Unione europea ha importato una media di oltre 380 milioni di metri cubi (mcm) al giorno di gas via gasdotto dalla Russia, o circa 140 miliardi di metri cubi (bcm) per tutto l’anno. Inoltre, circa 15 bcm sono stati consegnati sotto forma di gas naturale liquefatto (LNG). I 155 bcm totali importati dalla Russia rappresentano circa il 45% delle importazioni di gas dell’UE nel 2021 e quasi il 40% del suo consumo totale di gas.

Le misure attuate quest’anno potrebbero ridurre le importazioni di gas dalla Russia di oltre un terzo, con ulteriori opzioni temporanee per approfondire questi tagli fino a ben oltre la metà, pur abbassando le emissioni.

Si calcola una diminuzione di più di 50 miliardi di metri cubi entro un anno. Ma queste cifre tengono conto della necessità di riempire ulteriormente gli impianti di stoccaggio del gas europei nel 2022, dopo che le scarse forniture russe hanno contribuito a portare i livelli di stoccaggio a livelli insolitamente bassi.

Il piano in 10 punti è coerente con le ambizioni climatiche dell’UE e l’European Green Deal e punta anche ai risultati raggiunti nella tabella di marcia dell’IEA Net Zero Emissions by 2050, in cui l’UE elimina totalmente la necessità di importazioni di gas russo prima del 2030.

Leggi l’estratto su IEA

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