Flessibilità progettuale per un vero Agrivoltaico sostenibile. No alle geometrie fisse, è necessario partire dall’agricoltura e dai bisogni effettivi delle diverse culture.
Cruciale a questo proposito, per gli operatori elettrici, uno stretto confronto con gli agronomi in tutte le fasi di progettazione dell’impianto agrivoltaico.
Il concetto del recupero dei territori abbandonati, ad esempio, viene spesso espresso da una prospettiva quasi “ideologica” e di fatto inconsistente nella maggior parte dei casi. Occorre chiedersi chi è davvero disposto a ritornare su quei terreni e a quali condizioni praticabili sia per la produzione elettrica che agricola.
Un tema, per quanto auspicabile, purtroppo non perseguibile: la maggior parte di quei terreni sono stati lasciati perché inadatti, poco produttivi, in luoghi impervi difficili da coltivare e inadatti al fotovoltaico.
Rispetto dei vincoli ambientali, dunque, ma necessità di garantire uno sviluppo a lungo termine dell’impresa agricola e una redditività non speculativa dell’operatore elettrico.