Giugno 2021, si legge sul sito della Stop Ecocide Foundation: “Siamo lieti di annunciare che il Gruppo di esperti indipendenti per la definizione giuridica dell’ecocidio convocato dalla Fondazione Stop Ecocide ha concluso il suo lavoro di redazione.
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Un gruppo di esperti di avvocati internazionali convocato dalla Stop Ecocide Foundation, con sede nei Paesi Bassi, ha presentato una proposta definendo l’ecocidio come “atti illegali o sconsiderati commessi con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità di danni gravi e diffusi o a lungo termine per l’ambiente causati da quegli atti”.

L’idea è di aggiungere l’ecocidio ai crimini sui quali l’ICC (Corte Penale Internazionale) può rivendicare la giurisdizione. Il termine è stato coniato nel 1970 da Arthur W. Galston, un biologo americano. Deriva dal greco oikos, che significa casa, e dal latino caedere, che significa demolire o uccidere.
L’ecocidio è stato incluso nelle prime bozze dello Statuto di Roma, il documento adottato nel 1998 che ha istituito l’ICC, un tribunale permanente e indipendente, con sede a L’Aia, progettato per ritenere responsabili coloro che commettono genocidi, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Il termine ecocidio è stato tuttavia escluso come categoria di crimine dopo che Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi hanno ritenuto che non fosse sufficientemente definito.
Nel 2019, papa Francesco ha esortato l’ICC a riconoscere l’ecocidio come “quinta categoria di crimine contro la pace”. L’attivista Greta Thunberg ha donato 100.000 euro alla Fondazione Stop Ecocide. Il presidente francese Emmanuel Macron nel 2019 ha descritto gli incendi boschivi in Brasile come ecocidio e ha promesso di “portare avanti questa lotta per conto della Francia”.
Anche il ministro degli Esteri belga Sophie Wilmes ha espresso sostegno insieme ai politici di Vanuatu e delle Maldive, nazioni vulnerabili all’innalzamento del livello del mare.
PROTEGGERE IL FUTURO DELLA VITA SULLA TERRA
“…significa fermare il danno di massa e la distruzione degli ecosistemi in atto a livello globale. Chiamiamo questo grave danno alla natura ecocidio. E in questo momento, nella maggior parte del mondo, nessuno ne è ritenuto responsabile. È ora di cambiare le regole. È tempo di fare dell’ecocidio un crimine internazionale. Insieme ad avvocati, diplomatici e società civile, lavoriamo per emendare lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale per includere un crimine di ecocidio.”