La Cina ha fatto passi da gigante nella transizione energetica, superando rapidamente i suoi obiettivi di energia rinnovabile e diventando leader mondiale nel settore. Nel frattempo, l’Europa continua a lottare con politiche protezionistiche e ostacoli burocratici, rimanendo indietro nella corsa verso un futuro sostenibile. È davvero l’Europa a commettere errori nella sua strategia energetica?
La transizione energetica è una delle sfide più cruciali e complesse del nostro tempo, richiedendo sforzi concertati a livello globale per ridurre le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento globale. Tuttavia, oltre a rappresentare un imperativo ambientale, la transizione verso le energie rinnovabili offre significative opportunità economiche. La Cina si distingue come un caso emblematico, dimostrando come la rapidità e l’efficienza nella transizione energetica possano favorire la crescita economica e la competitività internazionale. Questo articolo esplora i progressi della Cina nella transizione energetica, confrontandoli con gli sforzi globali, e analizza le implicazioni economiche e geopolitiche di tali sviluppi.
Secondo il report dell’IEA “COP28 Tripling Renewable Capacity Pledge”, quasi 200 paesi hanno fatto promesse significative per aumentare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030, con l’obiettivo di triplicare la capacità globale di energia rinnovabile per mantenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5°C stabilito dall’Accordo di Parigi. Tuttavia, mentre molti paesi devono accelerare notevolmente i loro sforzi per raggiungere questi obiettivi, la Cina è sulla buona strada per superare i suoi obiettivi di capacità installata già nei prossimi anni. Ad esempio, la Cina ha fissato un obiettivo di 1.200 GW di capacità di energia solare ed eolica entro il 2030, e con l’attuale ritmo di installazione, potrebbe raggiungere questo traguardo già nel 2024 (IEA, 2023).
Secondo un’analisi di Carbon Brief, le emissioni di CO2 della Cina hanno mostrato un calo significativo negli ultimi mesi, suggerendo che il picco delle emissioni potrebbe essere stato raggiunto già nel 2023 (Carbon Brief, 2023). Questo risultato è stato possibile grazie a politiche energetiche aggressive e investimenti massicci in energia rinnovabile, in particolare solare ed eolica. L’adozione di energie rinnovabili ha avuto un impatto positivo sull’economia cinese. Nel 2023, le energie pulite sono state il principale motore della crescita economica del paese, contribuendo significativamente al PIL e creando milioni di posti di lavoro (Carbon Brief, 2023). Questo dimostra come la transizione energetica non sia solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica.
La Cina ha inoltre conquistato una posizione di leadership nel mercato globale delle tecnologie rinnovabili. Grazie ai bassi costi di produzione e a una catena di approvvigionamento efficiente, il paese ha visto una crescita significativa delle esportazioni di prodotti legati alle energie rinnovabili, come i pannelli solari e le turbine eoliche (Wood Mackenzie, 2024). Questa competitività internazionale ha permesso alla Cina di dominare il mercato globale delle energie rinnovabili, aumentando la sua influenza economica e geopolitica.
Diversi fattori spiegano il successo della Cina nella transizione energetica. Tra questi, una politica governativa favorevole, investimenti in ricerca e sviluppo, e un’infrastruttura industriale robusta. Il governo cinese ha implementato politiche di sostegno che incentivano l’installazione di impianti solari ed eolici, riducendo i costi e aumentando la capacità installata (Il Sole 24 Ore, 2023).
Il report dell’IEA sottolinea che, sebbene quasi 200 paesi abbiano fatto promesse significative per aumentare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030, solo pochi paesi hanno obiettivi espliciti per la capacità totale di energia rinnovabile nei loro Contributi Determinati a Livello Nazionale (NDC). Di fatto, le ambizioni globali per la capacità rinnovabile entro il 2030 ammontano a soli 1.300 GW, ben al di sotto dei 11.000 GW necessari per raggiungere l’obiettivo di triplicare la capacità globale. La Cina, con il suo obiettivo di 1.200 GW di energia solare ed eolica, rappresenta oltre il 90% di tutte le capacità rinnovabili menzionate negli NDC (IEA, 2023).
Per i paesi occidentali, la strada verso la transizione energetica presenta ancora molte sfide. L’adozione di politiche protezionistiche e l’aumento dei limiti per l’installazione di impianti fotovoltaici potrebbero rallentare i progressi. In Italia, ad esempio, recenti decreti sull’agricoltura e sulle “aree idonee” per i pannelli solari potrebbero ostacolare lo sviluppo delle energie rinnovabili (Carbon Brief, 2023). Queste misure contrastano con l’urgenza di accelerare la transizione energetica per raggiungere gli obiettivi climatici globali.
La Cina, d’altra parte, ha dimostrato che è possibile combinare crescita economica e sostenibilità ambientale attraverso investimenti mirati e politiche favorevoli. Il paese non solo sta superando i suoi obiettivi di energia rinnovabile, ma sta anche espandendo rapidamente la sua capacità di produzione di energia nucleare. Secondo l’EIA, la Cina è in grado di costruire reattori nucleari molto più velocemente e a un costo inferiore rispetto ai paesi europei, grazie a processi di costruzione efficienti e una pianificazione centralizzata (EIA, 2023). Questo rafforza ulteriormente la posizione della Cina come leader globale nella transizione energetica, sia in termini di energia rinnovabile che nucleare.
La transizione energetica rappresenta una delle sfide più grandi e urgenti del nostro tempo, ma anche una delle opportunità economiche più promettenti. La Cina ha dimostrato che è possibile raggiungere ambiziosi obiettivi climatici e stimolare la crescita economica attraverso politiche energetiche aggressive e investimenti strategici. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni, è essenziale che anche i paesi occidentali accelerino i loro sforzi, adottando politiche più ambiziose e investendo massicciamente nelle energie rinnovabili. Solo così sarà possibile garantire un futuro sostenibile e prospero per tutti.
Limitare l’espansione delle rinnovabili, del fotovoltaico, non significa necessariamente proteggere l’economia interna, né agire con convenienza economica: è già stato ampiamente dimostrato l’efficiente rapporto tra costi e benefici delle attuali tecnologie rinnovabili, rispetto ai passati modelli produttivi da fossile, rispetto alle future, non meglio identificate e non ancora sviluppate, tecnologie alternative, nucleari e non.
Fonti esterne:
- https://www.iea.org/reports/cop28-tripling-renewable-capacity-pledge/executive-summary
- https://www.carbonbrief.org/analysis-monthly-drop-hints-that-chinas-co2-emissions-may-have-peaked-in-2023/
- https://www.carbonbrief.org/analysis-clean-energy-was-top-driver-of-chinas-economic-growth-in-2023/
- https://www.woodmac.com/press-releases/2024-press-releases/china-renewables-overseas-expansion/
- https://24plus.ilsole24ore.com/art/la-transizione-energetica-parla-cinese-ecco-perche-pechino-ha-monopolio-solare-AFLX7jL
- https://www.eia.gov/todayinenergy/detail.php?id=61927
Immagine di copertina Leslin_Liu da Pixabay