Il tema della sostenibilità delle attività agricole si riaffaccia con prepotenza nei dati del rapporto UE, dove convergono diversi elementi che evidenziano le difficoltà del mantenimento delle aree agricole. Tra i vari fattori, quello socioculturale si lega strettamente a quello economico: conviene oggi mantenere l’attività agricola trasmessa dalle generazioni precedenti? Il futuro delle coltivazioni su quei terreni definiti “marginali” potrà garantire una redditività in profitto nel lungo termine?
Proprio a questa domanda cercano di rispondere quelle complesse attività che si stanno sviluppando sotto la denominazione di “agrivoltaico”. Ovvero l’unione dell’agricoltura con il settore della produzione elettrica da rinnovabili.
Entrambi questi settori sono fortemente interessanti dagli obiettivi che la transizione ecologica ci impone ed entrambi possono oggi coesistere e, anzi, cooperare proprio nel recupero del territorio agricolo eventualmente abbandonato per scarsa redditività, limitando il fenomeno che il rapporto European Union Agricultural Outlook 2021-31 pubblicato il 9 dicembre dalla Commissione europea.
“La superficie agricola totale è destinata a diminuire leggermente nel periodo di previsione, con l’area forestale che supererà quella agricola entro il 2031. Ci si aspetta che la produzione di cereali dell’UE diminuisca, guidata da un minore uso di mangimi. Al contrario, la produzione di colture proteiche crescerà significativamente, grazie ai loro benefici ambientali.
La superficie agricola utilizzata totale dovrebbe diminuire leggermente nel periodo di previsione, a 160,5 milioni di ettari nel 2031. Questa riduzione è dovuta a rendimenti più bassi che rendono la produzione su terreni marginali meno attraente, combinata con una mancanza di rinnovamento generazionale nelle aree rurali remote e la competizione per la terra con le foreste e le aree urbane. Si prevede che le aree forestali continueranno ad aumentare e supereranno quelle agricole nel 2031, raggiungendo 161,4 milioni di ettari, grazie al ruolo che svolgono nella sfida climatica.

La maggior parte del declino delle superfici agricole verrà dalle aree coltivate, e dai cereali in particolare. Al contrario, la conversione dall’agricoltura convenzionale a quella biologica dovrebbe rimanere forte nel 2021-31. Anche senza un sostegno aggiuntivo e la futura politica agricola comune non ancora attuata (come ipotizzato per questo esercizio di modellazione), la terra biologica potrebbe raggiungere il 15% della superficie agricola totale dell’UE nel 2031.
Il calo del 2,8% della superficie cerealicola dell’UE, rispetto al 2021, combinato con una diminuzione della resa, potrebbe tradursi in una riduzione della produzione di cereali. La produzione dovrebbe scendere a 276 milioni di tonnellate nel 2031 (-2,5% rispetto al 2021). In termini di consumo, si prevede che l’uso dell’UE diminuisca del 2,7%, raggiungendo 254,8 milioni di tonnellate, guidato da un calo nell’uso di mangimi. Per quanto riguarda il commercio, si prevede che l’UE rimarrà competitiva, ma dovrà affrontare una forte concorrenza che porterà ad una riduzione delle quote di mercato.
Per quanto riguarda le colture proteiche, l’area dedicata dovrebbe aumentare del 19% nel periodo di previsione. Poiché queste colture continuano ad attrarre interesse grazie ai loro benefici agronomici e alle prospettive di mercato, si prevede che le rese aumentino del 14% entro il 2031. La produzione dovrebbe crescere significativamente del 33% fino a 5,2 milioni di tonnellate nel 2031. Anche il consumo dell’UE crescerà nel 2021-31, per raggiungere 5,6 milioni di tonnellate nel 2031, con un aumento del 14% rispetto al 2021.
Per quanto riguarda i semi oleosi, la superficie dovrebbe essere simile ai livelli attuali entro il 2031, a 10,7 milioni di ettari. Essa raggiungerà il picco a metà del periodo di previsione, ma comincerà a diminuire a causa della minore domanda di mangimi e di oli. La produzione dell’UE dovrebbe raggiungere il suo massimo nel 2027, con 32,1 milioni di tonnellate. Si prevede poi che scenderà a 31,2 milioni di tonnellate entro il 2031.
L’area totale di barbabietola da zucchero dell’UE dovrebbe stabilizzarsi a quasi 1,5 milioni di ettari nel 2031. Per quanto riguarda la produzione di zucchero dell’UE, essa dovrebbe aumentare lentamente, da una media di 15,5 milioni di tonnellate nel 2019-21 a 16 milioni di tonnellate nel 2031. Il consumo dell’UE dovrebbe diminuire dello 0,5% all’anno, fino a 15,9 milioni di tonnellate. Questo è principalmente legato al passaggio dei consumatori a diete più sane.
Il rapporto sulle prospettive agricole dell’UE per il 2021-31 contiene tutti i dati di mercato pertinenti, accompagnati da una spiegazione delle ipotesi e da una descrizione dell’ambiente macroeconomico. Le proiezioni e gli scenari descritti nel rapporto sono discussi alla conferenza annuale dell’UE sull’agricoltura, che si svolge online il 9-10 dicembre 2021.”
Di fronte a tali prospettive risulta evidente come sia non solo auspicabile, ma anche urgente, accelerare con lo sviluppo dell'”agrivoltaico” ed implementare nuovi processi produttivi integrati e cooperanti, complessi e tuttavia resi possibili da un adeguato sviluppo tecnologico, affinché territorio, ambiente ed energia elettrica possano convivere e sostenersi vicendevolmente.
(Fonte European Commision)